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Scalogno proprietà : che cos’è
Scalogno proprietà (A. ascalonicum L.) è una pianta appartenente al genere Allium, famiglia delle Liliaceae, la stessa di cipolla, aglio, porro ed erba cipollina; non a caso, è abbastanza simile alla cipolla anche se presenta dimensioni notevolmente più contenute.
Lo scalogno cresce a piccoli cespi, ha foglie verdi, sottili, lesiniformi e vuote; in luglio fiorisce con piccoli fiori color porpora che poi maturano in semi neri.
Dello scalogno se ne commercializzano prevalentemente due varietà, una piccola e precoce (più pregiata) ed una tardiva e più grossa (meno intensa).
Lo scalogno è coltivato da tempi remoti ma ciò che è strano è che NON se ne trovano manifestazioni puramente spontanee; pertanto, risalire all’eventuale zona di origine risulta complicato. Documenti storici lo collocano sia in Asia centrale, sia in Palestina ed Egitto, ma non tutti sono d’accordo sul fatto che costituisca una pianta spontanea autoctona; di conseguenza, è possibile che anche in tali luoghi abbia rappresentato una proliferazione post-colturale.
Lo scalogno che usiamo oggi in cucina è arrivato in Europa intorno alla fine del XII – inizio XIII secolo, portato dai crociati che tornavano dalla Terra Santa. Gli antichi conoscevano già le sue funzioni terapeutiche: lo scalogno era infatti utilizzato come stimolante delle funzioni sessuali grazie alle sue proprietà afrodisiache.
Lo scalogno è un ortaggio a bulbo di tipo perenne: la parte esterna è costituita da foglie erette, cave e cilindriche (come quelle della cipolla) ma più numerose. Le foglie sono anche commestibili e spesso vengono usate per condire le insalate.
La pianta può arrivare fino a un’altezza di 30 cm: la parte interrata è formata da bulbi allungati e fasciati, alla base, da un involucro. I bulbi hanno, in media, un diametro di 3-4 cm. Lo scalogno viene spesso confuso con la cipolla ma, in generale, presenta dimensioni più ridotte rispetto a quest’ultima.
Scalogno proprietà : benefici e proprietà
Lo scalogno viene coltivato similmente alle cipolle; nella famosa “rotazione” delle colture, vengono collocati sempre all’ultimo posto, quindi dopo le piante che sfruttano maggiormente il terreno.
Lo scalogno predilige un terreno soffice, ricco di humus, meglio se precedentemente concimato con composto; necessita un suolo ricoperto (fin dall’autunno precedente) con pacciame di foglie secche o paglia, possibilmente all’interno di un’aiuola posizionata al sole
Lo scalogno si presta all’abbinamento con tutti i gruppi di alimenti ed i francesi, rispetto al resto d’Europa, ne sono grossi consumatori. Parallelamente, in Italia sono ben noti i primi piatti a base di scalogno e pasta secca (linguine allo scalogno) e a base di scalogno e riso (risotti nei quali viene impiegato al posto della cipolla); non sono da meno le pietanze, tra le quali emergono maggiormente ricette a base di petto di pollo e di tacchino, e di prosciutto fresco (coscia di maiale).
Anche l’abbinamento scalogno – pesce non delude; le specie maggiormente impiegate sono la spigola (il branzino), merluzzo (o nasello) e la sogliola, ma non sono certo le uniche. Come la cipolla, lo scalogno è il “re” delle frittate e non sfigura pure in associazione a formaggialtamente strutturati come il gorgonzola o il pecorino stagionato.
Nonostante il sapore e l’aroma intensi, lo scalogno si presta anche alla preparazione di ricette con tartufo senza che ne copra le caratteristiche specifiche. Lo scalogno esalta anche il gusto dei piatti contenenti peperoni, cetrioli, pomodori, radicchio, fave, patate, rape, zucca e melanzane.
Lo scalogno, come l’aglio e la cipolla, si avvale di numerosi “pregi metabolici”; possiede alcune molecole (allicina o ajoene e adenosina) utili per: la regolazione della pressione sanguigna, la diuresi, la riduzione dell’aggregazione piastrinica, la riduzione del colesterolo LDL, la riduzione dello stress ossidativo e dell’infiammazione ecc., pertanto costituisce un alimento adatto alla dieta contro il rischio cardio-vascolare (in opposizione all’aterosclerosi, all’infarto miocardico, all’ictus ecc).
Scalogno Caramellato
Perché usare lo scalogno solo per preparare soffritti e non come un ottimo contorno?…Questo è scalogno caramellato: Scaldate un filo d’olio in una casseruola e aggiungete gli scalogni. Fate rosolare per qualche minuto, quindi aggiungete il miele, lo zucchero e l’aceto. Fate sfumare a fiamma alta, quindi abbassate la fiamma e aggiungete un pizzico di sale e l’acqua. Incoperchiate e fate cuocere a fuoco dolce, rimestando di tanto in tanto, per una ventina di minuti o finché gli scalogni non saranno molto morbidi, quasi fondenti. Se necessario, durante la cottura aggiungete poca acqua.
Scalogno Germogliato
Contrariamente a quanto si possa pensare, i getti (o cacci) o germogli di scalogno non sono tossici, velenosi, cattivi o indigesti, anzi, fanno benissimo. Allo stesso modo i bulbi delle cipolle germogliate perché dimenticate in frigorifero o in dispensa non sono pericolosi, rischiosi o dannosi. Scalogno germogliato e germogli di scalogno (i loro ricacci, bianchi alla base e verdi all’apice) sono buoni, commestibili e digeribili. E poi, in casa, uno scalogno germogliato si presta a tanti piccoli esperimenti ed osservazioni interessanti per grandi e piccoli.
Scalogno ricette
Scalogno sott’olio in agrodolce
- aceto balsamico
- alloro
- olio di semi di girasole
- pepe nero in grani
- sale
- scalogno
- zucchero
Iniziamo a pelando gli scalogni e metteteli in un tegame.
Aggiungete l’aceto balsamico,l’aceto bianco. l’olio,lo zucchero,il sale,l’acqua,l’olio mescolate il tutto,
Lasciate cuocere a tegame coperto per circa 30 minuti,gli scalogni devono essere compatti e sodi e il sughetto deve diventare denso e caramellato.