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Come impiattare L’ arte per conquistare gli occhi e ingolosire il palato
Una volta si cercava la sostanza nel piatto, era l’epoca di pietanze ricche, caloriche, luculliane, se non quasi barocche. Oggi, soprattutto al ristorante, si cerca sempre più come impiattare un’esperienza quasi artistica, gradevole dal punto di vista estetico: la porzione da 200 g di bucatini all’amatriciana non è più posta nella classica fondina di ceramica bianca e spessa da trattoria, ma viene scomposta oppure ordinatamente pressata in un coppapasta oppure ancora arrotolata alla perfezione in piatti eterei e leggeri con piccole conche che ospitano il cibo.
Ecco trucchi e segreti per imparare il come impiattare
Come Impiattare: l’arte per conquistare gli occhi e ingolosire il palato
Come impiattare per bene per sorprendere amici e parenti invitati a cena e fare un figurone, sempre se sapete cucinare, ça va sans dire…
Come ogni opera d’arte, anche il vostro piatto avrà bisogno di una firma, un piccolo tocco personale (L’arte per conquistare gli occhi e ingolosire il palato)che possa contraddistinguerlo (senza dimenticare mai di rispettare equilibrio e proporzione tra l’ingrediente principale e quelli secondari).
Chi è a dieta lo sa bene: basta un po’ di colore nell’insalata per renderla meno triste e monotona. Lo stesso principio si applica anche a piatti un po’ più elaborati. Un risotto allo champagne, ad esempio, è certamente delizioso, ma a vederlo non è molto diverso da un banale (e altrettanto delizioso) risotto al parmigiano. Aggiungete qualche elemento di colore – basta anche solo un po’ di erba cipollina o dei semini di sesamo nero – per decorare e avrà tutto un altro appeal.
Resta sottointeso che le porzioni da nouvelle cousine non sono particolarmente apprezzate, ma anche impiattare in maniera elegante porzioni mastodontiche non è facile: cercate un giusto compromesso tra una porzione degna di questo nome e una quantità facilmente maneggevole.
Come impiattare Decorazioni, gioie e dolori
Ben vengano gli elementi decorativi, utili magari proprio per dare un tocco di colore, ma ricordatevi che tutto ciò che è nel piatto deve essere commestibile. La bomboniera della cresima dello zio Pino del 1970 che è così carina lasciatela nella vetrinetta e usate frutta, verdura, erbette o spezie.
È facile farsi prendere la mano, ma, alla fine impiattare è più semplice del previsto. Non servono enormi quantità di oggetti e manualità da scultore pari a quella di Michelangelo: scegliete pochi elementi con cui giocare e disponeteli in maniera pulita e ordinata.
Coppapasta quadrati o rotondi, ciotoline ricoperte di pellicola per alimenti, riempite e poi rovesciate in modo da creare cupolette, cubetti di frutta e verdura assemblati in modo da creare coloratissimi cubi di Rubik: le forme danno infinite possibilità di giocare con l’impiattamento.
Come impiattare L’ arte per conquistare gli occhi e ingolosire il palato
Si inizia a mangiare prima con gli occhi, si cattura la disposizione degli ingredienti, l’abbinamento dei colori, le decorazioni e l’ordine del piatto: insomma, si parte dall’impiattamento per arrivare alla degustazione vera e propria.
ANCHE L’ESTETICA DEL PIATTO HA LA SUA IMPORTANZAE quest’ultima – inutile nasconderlo – avrà tutto un altro sapore se l’estetica del piatto ha allietato l’occhio fin dall’inizio. Se fino a qualche anno fa, portare in tavola le pietanze direttamente da tegami e padelle era sinonimo di genuinità e abbondanza, ora è il piatto di ogni singolo commensale a ricevere un occhio di riguardo.
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