I Maestri del Panettone artigianale di tutta Italia si danno appuntamento nella città che ha inventato il lievitato natalizio per eccellenza, per toccare con mano e soprattutto assaggiare i capolavori di 25 artigiani che prepareranno il panettone in 100 varianti.
L’evento si terrà a Milano 30 Novembre e 1 Dicembre presso le Cavallerizze Museo Nazionale della Scienza e della Tecnica Sabato 30 novembre dalle 10.00 alle 19.30, domenica 1 dicembre dalle 10.00 alle 18.00
Sommario
In cosa consiste
Da Nord a Sud i pasticceri che hanno saputo rendere grande l’arte antica della lievitazione dolce e che producono anno dopo anno, i migliori lievitati italiani in modo rigorosamente tradizionale.
I Maestri del Panettone per:
ASSAGGIARE (grazie alle sessioni di degustazione guidata)
IMPARARE (attraverso le masterclass e le lezioni)
CONOSCERE (grazie alla Fabbrica del Panettone)
ACQUISTARE (grazie ai panettoni che ogni Maestro proporrà in vendita).
E poi ci sono masterclass e laboratori ad accesso gratuito per imparare a riconoscere un vero panettone artigianale, lezioni, degustazioni a tema e attività pensate per i bambini dai 6 anni.
Le storie delle origini del panettone
“Panettone” viene da Pan de Toni?
Secondo questa chiave etimologica Toni, umile sguattero della cucina di Ludovico il Moro, sarebbe l’inventore di uno fra i dolci più caratteristici della tradizione italiana.
Ecco la storia: alla vigilia di un Natale, il capocuoco degli Sforza brucia il dolce preparato per il banchetto ducale. Toni, allora, decide di sacrificare il panetto di lievito madre che aveva tenuto da parte per il suo Natale. Lo lavora a più riprese con farina, uova, zucchero, uvetta e canditi, fino ad ottenere un impasto soffice e molto lievitato. Il risultato è un successo strepitoso, che Ludovico il Moro intitola Pan de Toni in omaggio al creatore.
La vera origine del panettone
Il panettone è, etimologicamente, un “grande pane”. Tre “grandi pani” erano utilizzati per una tradizione natalizia milanese: la cerimonia del ceppo.
La vera origine del panettone va ricercata nell’usanza diffusa nel medioevo di celebrare il Natale con un pane più ricco di quello di tutti i giorni. Un manoscritto tardo quattrocentesco di Giorgio Valagussa, precettore di casa Sforza, attesta la consuetudine ducale di celebrare il cosiddetto rito del ciocco. La sera del 24 dicembre si poneva nel camino un grosso ciocco di legno e, nel contempo, venivano portati in tavola tre grandi pani di frumento, materia prima per l’epoca di gran pregio. Il capofamiglia ne serviva una fetta a tutti i commensali, serbandone una per l’anno successivo, in segno di continuità.
San Biagio
A Milano si mangia il panettone anche il giorno di San Biagio, il 3 febbraio.
Sappiamo anche che durante l’occupazione austriaca il governatore di Milano offriva al principe di Metternich un panettone come dono personale.
Ma c’è spazio ancora per un’ultima, curiosa leggenda sul panettone che a Milano viene mangiato anche il 3 febbraio, giorno di San Biagio. La leggenda vuole che Biagio, medico e vescovo vissuto nel III secolo, abbia salvato dal soffocamento un fanciullo che aveva inghiottito una lisca di pesce, facendogli mangiare un pezzo di pane. Il folklore popolare nel corso dei secoli ha sempre incitato a mangiare il panettone allo scoccare di questa data, ufficialmente al fine di preservarsi dal male alla gola e dai malanni tutto l’anno.